Un'attenta regolazione del livello di supersaturazione predominante durante il processo consente agli scienziati di controllare efficacemente i processi di cristallizzazione. Quando una soluzione satura viene raffreddata, il sistema entra in una regione metastabile in cui la soluzione si supersatura; in altre parole, la soluzione contiene una quantità di soluto superiore a quanto previsto dalla curva di solubilità. Con il procedere del raffreddamento viene raggiunto il limite metastabile, cioè la temperatura alla quale avviene la cristallizzazione.
Una volta raggiunto il limite metastabile e avviata la cristallizzazione, la supersaturazione viene consumata e infine la concentrazione in fase liquida raggiunge l'equilibrio a livello della curva di solubilità.
Poiché la supersaturazione è la forza motrice della nucleazione e crescita dei cristalli, determinandone la distribuzione granulometrica finale, è essenziale comprendere il concetto di supersaturazione.
La nucleazione è la nascita di nuovi nuclei di cristalli, spontaneamente a partire dalla soluzione (nucleazione primaria) oppure in presenza di cristalli esistenti (nucleazione secondaria). La crescita dei cristalli è l'aumento della dimensione (o più esattamente della "lunghezza caratteristica") dei cristalli derivanti da un deposito di soluto in una soluzione. La relazione tra supersaturazione, nucleazione e crescita è definita da una ben nota serie di equazioni (alquanto semplificate) elaborate da Nyvlt (Journal of Crystal Growth, volumi 3-4, 1968, pagine 377-383).
Per i sistemi di cristallizzazione organici, il valore dell'ordine di crescita (g) è generalmente compreso tra 1 e 2, mentre il valore dell'ordine di nucleazione (b) è generalmente compreso tra 5 e 10. Quando si tracciano queste equazioni per un processo di cristallizzazione organico teorico, l'importanza della supersaturazione appare chiara. A un basso grado di supersaturazione, i cristalli possono crescere più rapidamente rispetto alla loro nucleazione, derivandone una distribuzione granulometrica maggiore. Tuttavia, a un grado di supersaturazione più elevato, la nucleazione dei cristalli domina la crescita dei cristalli, provocando infine la comparsa di cristalli più piccoli. Nella figura di destra, che mette in relazione la supersaturazione con la nucleazione, la crescita e la dimensione dei cristalli mostra chiaramente che il controllo della supersaturazione è estremamente importante quando si tratta di creare cristalli della dimensione e la distribuzione desiderate.
Le tecniche moderne come ReactIR, qui descritte da Barett et al (Chemical Engineering Research and Design, volume 88, edizione 8, agosto 2010, pagine 1108-1119), consentono di monitorare rapidamente e facilmente la solubilità e di controllare continuamente il livello di supersaturazione predominante per l'intera durata di un esperimento di cristallizzazione. Velocità di raffreddamento più elevate si traducono in una nucleazione a temperature più basse e in un livello di supersaturazione massimo per l'intera durata del processo. Un raffreddamento molto lento produce una temperatura di nucleazione più elevata e un basso grado di supersaturazione per l'intera durata del processo. Un raffreddamento cubico di un'ora (dapprima lento e poi rapido alla fine) produce un grado di supersaturazione medio per l'intera durata del processo. L'influenza di una supersaturazione variabile sulla distribuzione granulometrica e di forma dei cristalli può essere chiaramente osservata confrontando le immagini ottenute grazie a ParticleView (un microscopio per analisi in tempo reale basato su una sonda) per ogni esperimento. Un grado di supersaturazione più elevato produce cristalli più piccoli, poiché viene favorita la nucleazione rispetto alla crescita.
Utilizzando dati sperimentali, si sono compiuti grandi progressi nel monitoraggio della supersaturazione e nella stima della cinetica di cristallizzazione. L'approccio è stato esteso per consentire un controllo basato su modelli di processi di cristallizzazione.
Le fasi elementari della cristallizzazione offrono la possibilità unica di concentrarsi sulla distribuzione granulometrica e di forma dei cristalli e di controllarla. Ciò può ridurre drasticamente i tempi di filtrazione ed essiccazione, evitando i problemi correlati allo stoccaggio, al trasporto e alla conservazione dei prodotti, garantendo processi coerenti e riproducibili a costi inferiori.
Questo poster descrive l'utilizzo di un metodo senza taratura in cui la temperatura durante il raffreddamento della cristallizzazione è automaticamente controllata in un solvente acqua/IPA al fine di mantenere un livello costante di supersaturazione.
Un metodo che semplifica l'utilizzo di spettri ATR-FTIR senza taratura in situ per la produzione e il controllo di traiettorie qualitative di supersaturazione.
Questa serie di libri bianchi tratta le strategie di base e avanzate per ottimizzare la distribuzione granulometrica e di forma dei cristalli
È possibile ricristallizzare composti chimici di valore elevato per ottenere un prodotto cristallino con le proprietà fisiche desiderate mediante un processo ad alta efficienza. Per progettare il processo di ricristallizzazione ideale sono necessarie sette fasi, che vanno dalla scelta del solvente più adatto alla creazione del prodotto cristallino essiccato. Questa guida sulla ricristallizzazione illustra nel dettaglio la procedura utilizzata per sviluppare un processo di cristallizzazione. Specifica quali informazioni sono necessarie in ogni fase della ricristallizzazione e spiega come controllare i parametri critici del processo.
Le curve di solubilità sono comunemente utilizzate per illustrare la relazione tra solubilità, temperatura e tipo di solvente. Disponendo del tracciato della temperatura in funzione della solubilità, gli scienziati creano il quadro necessario per sviluppare il processo di cristallizzazione desiderato. Una volta scelto un solvente appropriato, la curva di solubilità diventa uno strumento essenziale nello sviluppo di un processo di cristallizzazione efficace.
Un'attenta regolazione del livello di supersaturazione durante il processo consente a scienziati e ingegneri di controllare efficacemente i processi di cristallizzazione. La supersaturazione è la forza motrice della nucleazione e crescita dei cristalli, determinandone la distribuzione granulometrica finale.
In-process probe-based technologies are applied to track particle size and shape changes at full concentration with no dilution or extraction necessary. By tracking the rate and degree of change to particles and crystals in real time, the correct process parameters for crystallization performance can be optimized.
Seeding is one of the most critical steps in optimizing crystallization behavior. When designing a seeding strategy, parameters such as seed size, seed loading (mass), and seed addition temperature must be considered. These parameters are generally optimized based on process kinetics and the desired final particle properties, and must remain consistent during scale-up and technology transfer.
Liquid-Liquid phase separation, or oiling out, is an often difficult to detect particle mechanism that can occur during crystallization processes.
In an antisolvent crystallization, the solvent addition rate, addition location and mixing impact local supersaturation in a vessel or pipeline. Scientists and engineers modify crystal size and count by adjusting antisolvent addition protocol and the level of supersaturation.
Crystallization kinetics are characterized in terms of two dominant processes, nucleation kinetics and growth kinetics, occurring during crystallization from solution. Nucleation kinetics describe the rate of formation of a stable nuclei. Growth kinetics define the rate at which a stable nuclei grows to a macroscopic crystal. Advanced techniques offer temperature control to modify supersaturation and crystal size and shape.
Changing the scale or mixing conditions in a crystallizer can directly impact the kinetics of the crystallization process and the final crystal size. Heat and mass transfer effects are important to consider for cooling and antisolvent systems respectively, where temperature or concentration gradients can produce inhomogeneity in the prevailing level of supersaturation.
Il polimorfismo è un fenomeno comune a molti solidi cristallini utilizzati in ambito farmaceutico e nel settore della chimica fine. I ricercatori provocano intenzionalmente la cristallizzazione del polimorfo desiderato per migliorare le proprietà di isolamento, gestire meglio le difficoltà che si presentano più a valle nel processo di lavorazione, aumentare la biodisponibilità o cercare di evitare conflitti con brevetti esistenti. L'identificazione in situ e in tempo reale delle trasformazioni polimorfiche e morfologiche consente di evitare che si instaurino processi inattesi e di eliminare prodotti fuori specifica e costose rilavorazioni dei materiali.
L'espressione "cristallizzazione di proteine" indica sia l'azione che il metodo per la creazione di strutture reticolari ordinate di macromolecole spesso complesse.
Lactose crystallization is an industrial practice to separate lactose from whey solutions via controlled crystallization.
Continuous crystallization is made possible by advances in process modeling and crystallizer design, which leverage the ability to control crystal size distribution in real time by directly monitoring the crystal population.
The MSMPR (Mixed Suspension Mixed Product Removal) crystallizer is a type of crystallizer used in industrial processes to produce high-purity crystals.
È possibile ricristallizzare composti chimici di valore elevato per ottenere un prodotto cristallino con le proprietà fisiche desiderate mediante un processo ad alta efficienza. Per progettare il processo di ricristallizzazione ideale sono necessarie sette fasi, che vanno dalla scelta del solvente più adatto alla creazione del prodotto cristallino essiccato. Questa guida sulla ricristallizzazione illustra nel dettaglio la procedura utilizzata per sviluppare un processo di cristallizzazione. Specifica quali informazioni sono necessarie in ogni fase della ricristallizzazione e spiega come controllare i parametri critici del processo.
Le curve di solubilità sono comunemente utilizzate per illustrare la relazione tra solubilità, temperatura e tipo di solvente. Disponendo del tracciato della temperatura in funzione della solubilità, gli scienziati creano il quadro necessario per sviluppare il processo di cristallizzazione desiderato. Una volta scelto un solvente appropriato, la curva di solubilità diventa uno strumento essenziale nello sviluppo di un processo di cristallizzazione efficace.
Un'attenta regolazione del livello di supersaturazione durante il processo consente a scienziati e ingegneri di controllare efficacemente i processi di cristallizzazione. La supersaturazione è la forza motrice della nucleazione e crescita dei cristalli, determinandone la distribuzione granulometrica finale.
In-process probe-based technologies are applied to track particle size and shape changes at full concentration with no dilution or extraction necessary. By tracking the rate and degree of change to particles and crystals in real time, the correct process parameters for crystallization performance can be optimized.
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Crystallization kinetics are characterized in terms of two dominant processes, nucleation kinetics and growth kinetics, occurring during crystallization from solution. Nucleation kinetics describe the rate of formation of a stable nuclei. Growth kinetics define the rate at which a stable nuclei grows to a macroscopic crystal. Advanced techniques offer temperature control to modify supersaturation and crystal size and shape.
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