Il riempimento delle capsule è un'attività molto comune negli studi pre-clinici e di fase I (fase clinica iniziale) per lo sviluppo di farmaci. Le capsule tendono ad essere riempite manualmente in queste fasi, sia perché le serie di campioni sono troppo piccole per la maggior parte delle macchine automatiche di riempimento delle capsule, sia perché sono richieste diverse quantità di principio attivo per capsula, processo non facile da automatizzare.
La Food and Drug Administration (FDA) o un'autorità equivalente al di fuori degli Stati Uniti, richiede che gli studi pre-clinici siano eseguiti per ogni nuovo farmaco, allo scopo di stabilirne la tossicità e gli effetti farmacologici. Uno degli obiettivi dei test pre-clinici è quello di stimare la dose iniziale sicura per i successivi studi clinici sull'uomo. Gli studi clinici iniziali (fase 0 e 1) sono pensati per valutare il metodo di somministrazione e il regime di dosaggio del farmaco. Questi studi possono durare fino a un anno ed essere gestiti internamente dal reparto di tossicologia dell'azienda farmaceutica oppure essere esternalizzati a speciali organizzazioni di ricerca a contratto (CRO).
Le nuove sostanze farmaceutiche vengono spesso somministrate in capsule di gelatina. Il livello di riempimento di ogni capsula deve essere calcolato accuratamente e preparato in base al peso del soggetto che si sottopone alla sperimentazione. Ciò comporta la necessità di pesare manualmente e con la massima accuratezza sostanze potenti e potenzialmente pericolose servendosi di una spatola.
I processi di riempimento automatico delle capsule offrono un aumento di produttività, un uso più efficiente dei materiali, qualità superiore dei prodotti e maggiore sicurezza per l'operatore.