Punto di fusione: cos'è e come determinarlo

Tutto ciò che occorre sapere sulla determinazione del punto di fusione

Determinazione del punto di fusione
Cos'è il punto di fusione
Cos'è il punto di fusione di una sostanza
Principio della determinazione del punto di fusione
Punto di fusione in capillare

5. Requisiti della farmacopea per la determinazione del punto di fusione

Requisiti della farmacopea per la determinazione del punto di fusione
Kit per la determinazione del punto di fusione

La procedura di preparazione dei campioni con gli strumenti per la determinazione del punto di fusione METTLER TOLEDO:

Passaggio 1: innanzitutto, occorre essiccare il campione in un essiccatore. Successivamente, una piccola parte del campione viene macinata finemente in un mortaio.

Passaggio 2: vengono preparati contemporaneamente diversi capillari per effettuare la misurazione con uno strumento METTLER TOLEDO. Lo strumento per il riempimento dei capillari consente di riempirli più facilmente, poiché i capillari vuoti sono saldamente fissati a un supporto che li avvolge. Grazie a questo strumento è possibile raccogliere una piccola quantità di campione dal mortaio.

Passaggio 3: la piccola quantità di campione raccolta nella parte superiore dei capillari viene quindi fatta ricadere sul fondo rimuovendo la fascetta che trattiene i capillari e picchiettandoli delicatamente su un piano alcune volte. Questa azione compatta il campione sul fondo dei capillari. Il "rimbalzo" generato dall'atto di picchiettare i capillari su un piano fa sì che la sostanza si compatti ed evita che si formino cavità piene d'aria all'interno del campione.

Passaggio 4: il righello inciso sullo strumento per il riempimento dei capillari consente di verificare che siano stati riempiti fino all'altezza corretta. In generale, è bene che il campione nel capillare non superi l'altezza di 3 mm.

Passaggio 1 della preparazione dei campioni per un'analisi del punto di fusione
Passaggio 1 della preparazione dei campioni per un'analisi del punto di fusione
Passaggio 2a della preparazione dei campioni per un'analisi del punto di fusione
Passaggio 2a della preparazione dei campioni per un'analisi del punto di fusione
Passaggio 2b della preparazione dei campioni per un'analisi del punto di fusione
Passaggio 2b della preparazione dei campioni per un'analisi del punto di fusione
Passaggio 3 della preparazione dei campioni per un'analisi del punto di fusione
Passaggio 3 della preparazione dei campioni per un'analisi del punto di fusione
Passaggio 4 della preparazione dei campioni per un'analisi del punto di fusione
Passaggio 4 della preparazione dei campioni per un'analisi del punto di fusione

7. Configurazione dello strumento

Oltre alla corretta preparazione dei campioni, anche le impostazioni dello strumento sono essenziali per determinare esattamente il punto di fusione. Scegliere la temperatura iniziale e finale e la velocità di riscaldamento corrette è fondamentale per non rischiare di ottenere risultati inaccurati a causa di un riscaldamento del campione errato o troppo rapido:

a) Temperatura iniziale

La procedura per la determinazione del punto di fusione inizia a una temperatura predefinita prossima al punto di fusione atteso. Il supporto riscaldante viene preriscaldato velocemente fino a raggiungere la temperatura iniziale. Una volta raggiunta la temperatura iniziale, i capillari vengono inseriti nel forno e la temperatura inizia ad aumentare con la velocità di riscaldamento predefinita.
La formula comunemente utilizzata per calcolare la temperatura iniziale è:
Temperatura iniziale = Punto di fusione atteso - (5 min * velocità di riscaldamento)

b) Velocità di riscaldamento

La velocità di riscaldamento è la velocità prefissata con cui aumenta la temperatura nell'intervallo compreso fra temperatura iniziale e temperatura finale.
I risultati dipendono fortemente dalla velocità di riscaldamento: maggiore è la velocità di riscaldamento, più elevata è la temperatura del punto di fusione osservata.
Le farmacopee consigliano di applicare una velocità di riscaldamento costante pari a 1 °C/min. Per campioni che non si decompongono e per la massima accuratezza, utilizzare 0,2 °C/min. In caso di sostanze che si decompongono, utilizzare una velocità di riscaldamento pari a 5 °C/min. Per effettuare misure esplorative è possibile utilizzare una velocità di riscaldamento di 10 °C/min.

c) Temperatura finale

La temperatura massima che si raggiunge durante la procedura di determinazione del punto di fusione.
La formula comunemente utilizzata per calcolare la temperatura finale è:
Temperatura finale = Punto di fusione atteso - (3 min * velocità di riscaldamento)

d) Modalità farmacopea/termodinamica

Esistono due modalità per valutare il punto di fusione: la modalità farmacopea e quella termodinamica. La modalità farmacopea trascura il fatto che durante il processo di riscaldamento la temperatura del forno è diversa (maggiore) di quella del campione, ovvero utilizza la misura della temperatura del forno anziché della temperatura del campione. Di conseguenza, il punto di fusione valutato con la modalità farmacopea dipende fortemente dalla velocità di riscaldamento. Per questo due misure possono essere confrontate tra loro solo se è stata utilizzata la stessa velocità di riscaldamento.
Il punto di fusione valutato con la modalità termodinamica, invece, si ottiene sottraendo il prodotto matematico di un fattore termodinamico 'f' e della radice quadrata della velocità di riscaldamento dal punto di fusione valutato con la modalità farmacopea. Il fattore termodinamico è un fattore specifico dello strumento e determinato empiricamente. Il punto di fusione valutato con la modalità termodinamica è il punto di fusione corretto dal punto di vista fisico. Questo valore non dipende dalla velocità di riscaldamento né da altri parametri. Si tratta di un valore molto utile, poiché consente di confrontare i punti di fusione di diverse sostanze indipendentemente dalla configurazione sperimentale utilizzata per la misura.

Analisi automatica del punto di fusione e del punto di goccia

8. Taratura e regolazione di uno strumento per la determinazione del punto di fusione

Prima di mettere in servizio lo strumento, occorre verificarne l'accuratezza di misura. Per verificare l'accuratezza della temperatura, si tara lo strumento utilizzando alcuni standard per il punto di fusione caratterizzati da punti di fusione esatti e certificati. In questo modo, i valori nominali, comprese le tolleranze, possono essere confrontati con i valori di misura effettivi.

Se la taratura ha esito negativo, ovvero se i valori di temperatura misurati non corrispondono all'intervallo dei valori nominali certificati della rispettiva sostanza di riferimento, lo strumento deve essere regolato.

Per garantire l'accuratezza delle misure, occorre tarare il forno periodicamente (ad esempio una volta al mese) utilizzando sostanze di riferimento certificate.

Gli strumenti Melting Point Excellence vengono tarati in fabbrica utilizzando le sostanze di riferimento METTLER TOLEDO. Vengono sottoposti a una taratura a tre punti eseguita con benzofenone, acido benzoico e caffeina, seguita da una regolazione. La regolazione viene successivamente verificata mediante la taratura con vanillina e nitrato di potassio.

Taratura e regolazione per la determinazione del punto di fusione

9. Influenza della velocità di riscaldamento sulla misurazione del punto di fusione

I risultati dipendono fortemente dalla velocità di riscaldamento: maggiore è la velocità di riscaldamento, più elevata è la temperatura del punto di fusione osservata. Il motivo è che, per motivi tecnici, la temperatura del punto di fusione non viene misurata direttamente all'interno della sostanza ma all'esterno del capillare, a livello del blocco riscaldante. La temperatura del campione varia quindi con un certo ritardo rispetto alla temperatura del forno. Maggiore è la velocità di riscaldamento, più rapidamente aumenta la temperatura del forno, provocando di conseguenza un aumento della differenza tra il punto di fusione misurato e la temperatura di fusione effettiva.

Poiché dipendono dalla velocità con cui aumenta la temperatura, i valori misurati per i punti di fusione possono essere confrontati l'uno con l'altro solo se vengono acquisiti utilizzando le stesse velocità di riscaldamento.

Comportamento della temperatura del campione e del forno

La procedura per la determinazione del punto di fusione inizia a una temperatura predefinita prossima al punto di fusione atteso. La linea continua rossa rappresenta la temperatura del campione (vedere la figura di seguito). All'inizio del processo di fusione, la temperatura del campione e quella del forno sono identiche; le temperature del forno e del campione vengono messe preventivamente in condizioni di equilibrio termico. La temperatura del campione aumenta proporzionalmente rispetto alla temperatura del forno. Occorre tenere conto del fatto che la temperatura del campione aumenta con un leggero ritardo che corrisponde al tempo necessario affinché il calore del forno venga trasmesso al campione. Durante la fase di riscaldamento, la temperatura del forno è sempre maggiore della temperatura del campione. A un certo punto, il calore del forno provoca la fusione del campione all'interno del capillare. La temperatura del campione rimane quindi costante finché l'intero campione non si è fuso. Possiamo identificare diversi valori della temperatura del forno, TA e TC, che sono definiti mediante le fasi del processo di fusione a cui corrispondono: il punto di collasso e il punto di chiarificazione. Dopo la completa fusione del campione, la temperatura del campione all'interno del capillare aumenta in modo significativo. Aumenta, di fatto, parallelamente alla temperatura del forno, con un ritardo simile a quello riscontrato nella fase iniziale della procedura.

Punto di fusione valutato con modalità farmacopea vs. modalità termodinamica

Esistono due modalità per valutare il punto di fusione: la modalità farmacopea e quella termodinamica. La modalità farmacopea trascura il fatto che durante il processo di riscaldamento la temperatura del forno è diversa (maggiore) di quella del campione, ovvero utilizza la misura della temperatura del forno anziché della temperatura del campione. Di conseguenza, il punto di fusione valutato con la modalità farmacopea dipende fortemente dalla velocità di riscaldamento. Per questo due misure possono essere confrontate tra loro solo se è stata utilizzata la stessa velocità di riscaldamento.

Il punto di fusione valutato con la modalità termodinamica, invece, si ottiene sottraendo il prodotto matematico di un fattore termodinamico 'f' e della radice quadrata della velocità di riscaldamento dal punto di fusione valutato con la modalità farmacopea. Il fattore termodinamico è un fattore specifico dello strumento e determinato empiricamente. Il punto di fusione valutato con la modalità termodinamica è il punto di fusione corretto dal punto di vista fisico (vedere la figura di seguito). Questo valore non dipende dalla velocità di riscaldamento né da altri parametri. Si tratta di un valore molto utile, poiché consente di confrontare i punti di fusione di diverse sostanze indipendentemente dalla configurazione sperimentale utilizzata per la misura.
 

Aumento della temperatura del campione e del forno
Aumento della temperatura del campione e del forno
Punto di fusione valutato con modalità farmacopea vs. modalità termodinamica
Punto di fusione valutato con modalità farmacopea vs. modalità termodinamica
Determinazione del punto di fusione

 

 

Depressione del punto di fusione

12. Determinazione del punto di fusione di miscele

Se due sostanze fondono alla stessa temperatura, la determinazione del punto di fusione della miscela consente di verificare se queste sono identiche. La temperatura di fusione di una miscela di due componenti è generalmente inferiore ai punti di fusione di ciascuno dei due componenti puri. Questo fenomeno è noto come depressione del punto di fusione.

Per utilizzare la tecnica della determinazione del punto di fusione della miscela, il campione viene miscelato con una sostanza di riferimento in proporzione 1:1. Se miscelando il campione con una sostanza di riferimento si verifica la depressione del punto di fusione, le due sostanze non possono essere identiche. Se il punto di fusione della miscela non è inferiore a quello del campione, il campione è identico alla sostanza di riferimento aggiunta.

In genere, si determinano tre punti di fusione: quello del campione, quello della sostanza di riferimento e quello della miscela di campione e sostanza di riferimento in proporzione 1:1. È per assecondare le esigenze della tecnica di determinazione del punto di fusione della miscela che tutti gli strumenti di alta qualità per la determinazione del punto di fusione consentono di collocare almeno tre capillari nei blocchi riscaldanti.

Grafico 1: il campione e la sostanza di riferimento sono identici
Grafico 1: il campione e la sostanza di riferimento sono identici
Grafico 2: il campione e la sostanza di riferimento sono diversi
Grafico 2: il campione e la sostanza di riferimento sono diversi